Gule Gule


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Scrivo?

Stavolta sì, ci ho pensato un bel po'.
Scrivo?
Non scrivo?

.... ?

Scrivo (considerazioni varie, ognuno le sue).
 

Voto Bulgaro

Una birra fresca al "Tennessee Cheerleaders" a Sofia! Un sacco caldo, parcheggio movimentato, chiese bizantine, moschee, sinagoghe ... ma noi siamo democraticamente intolleranti allo stesso modo verso tutte le religioni.

Alla Bulgaria non ci pensavamo proprio, il nostro viaggio prevedeva un'ampia e ricca visita della Turchia. Ma Bruno e Simonetta (i ricciaroli) ci tenevano.
Così Sofia, Veliko Tarnovo, 36 gradi, un caldo asfissiante. Un po' meglio sul Mar Nero, ma da Varna sovraffollata siamo fuggiti riuscendo a uscire dal parcheggio dopo mille manovre e solo a marcia indietro.
Perciò ho fatto un voto ... bulgaro.
Mica ci torno più.

Santa Sofia a Sofia

Per i vicoli di Veliko Tarnovo

Merletti

Schliemann

Fu Schliemann a crederci fermamente. Suo il merito della scoperta.
Ma poi, scava e scava, si trovò che c'erano nove Troie una sopra all'altra!

Da lì fuggì Enea. La sua stirpe condusse alla nascita di Roma. Tutti noi oggi siamo discendenti di quelle antiche genti. Tutti - chi più chi meno - figli di Troia.

Mai fidarsi dei genzanesi anche se portano doni

Una sopra all'altra

A proposito della Bulgaria, poi l'avevamo trovato un bel posto: Nesebar, su una penisoletta nel Mar Nero. Belle case di legno, vicoli suggestivi.
Forse un po' troppi negozietti per turisti (dice: ma non sei mai contento?).
Però si trova nel bel mezzo di una zona balneare ambita dagli slavi di ogni provenienza, un "divertificio" con tutto l'ambaradan del caso, motoscafi che tirano gente in paracadute, canotti, banane (banane?) galleggianti. E discoteche!
Così abbiamo passato la notte FINO ALLE 7 DEL MATTINO col tun tun nelle orecchie. E meno male che era lontana.

Nesebar

Case di legno

Eceabat vista dal Ferry

 

Meglio, molto meglio la Turchia.
Come a Behramkale. Una giornata a vedere l'area archeologica di Assos, una per bagni di sole e di mare presso la Plaij Pansiyon in mezzo all'Egeo.
Puro divertimento e frescura.
Come direbbero gli inglesi, fun cool.

Behramkale

Assos

Divertimento e frescura

 

nella Plaij Pension

Alberghetto al porticciolo di Assos


You make me feel

Erdogan è causa o effetto dell'accresciuta islamizzazione della Turchia?
Anche quando venimmo otto anni fa le giornate erano scandite dai richiami alla preghiera, vedevamo donne andare in acqua coperte da una sorta di pigiamino da bagno. Ora ci sembra però che l'ortodossia sia in aumento.
Eppure, almeno sulla costa dell'Egeo, pare proprio di stare in Europa. E anche gran parte della gente e dei comportamenti è europea.
Qui convivono due mondi diversi. Speriamo sappiano tollerarsi in pace.

Due mondi diversi


 

Pergamo

 

Quanta folla a Efeso! E altro che biblioteca di Celso, col caldo che c'è potremmo chiamarla biblioteca di Celsius.
Ma soprattutto, quante persone intruppate in gruppi organizzati! L'abbiamo fatto qualche volta anche noi, ma non mi appassiona (non dite che sono snob).
Certi turisti soffrono di alcune patologie perniciose. Come
- la sindrome "inclusive tour" : tutti in fila svelti svelti dietro la guida con l'ombrellino o la paletta, scattando più foto possibili così poi a casa, quando non ti ricordi più niente, riesci finalmente a vedere dove stavi;
- la sindrome "resort" : mai uscire dal villaggio. Africa, Asia, in tutto il mondo i villaggi si assomigliano, così ti ci ritrovi. Anche ai Caraibi o sul Mar Rosso il bagno te lo fai in piscina. E senza animazione la noia è così mortale che sarebbe meglio la ri-animazione.

Folla a Efeso

Genuine Fake Watches

Archeologa

Un attimo di riposo

Artemide, fecondità e abbondanza

Tutti dietro alla guida

Antichi marmi

Celsius?

Davanti alla biblioteca

Selcuk è davvero un bel posto. Non c'è solo Efeso ma anche altre notevoli antichità, un centro gradevole e ordinato, dintorni interessanti. Come la casa dove si dice sia morta la Madonna (ma non è in contraddizione?). Stupefacente, tra le migliaia di bigliettini con le richieste più disparate, quello di cui vi mando una foto.

Mariamhana

Bigliettini

Facci la grazia


 

Preparazione della sfoglia

Basilica e forte di S.Giovanni

La sera prendo un goccino di raki: you make me feel fine.
Qualche volta esagero: you make me fill fine
.

Chippintaucc


Get around

Che fare quando si sente più acuta la mancanza del gommone?
Un bagno nell'antica piscina di Pamukkale tra i marmi sommersi è gradevole ma non risolve.
L'unica è salire su un barcone e andare in giro nel golfo di Marmaris tra falsi galeoni, false navi vichinghe e false navi pirata. Le numerose fermate per i bagni e il pranzo sono inclusi.
Da buon "beach boy" mi viene da cantare

round round get around
I get around

Se Marmaris vi pare incasinata dovreste vedere Bodrum. Dell'antica Alicarnasso non è rimasto granché. Una statua triste ricorda Erodoto, ma è moderna.
Non sono posti da camper. Valorizzazione cosiddetta turistica e speculazione edilizia hanno colpito duro. 
E poi, se la musica incessante fa fare più latte alle vacche, che fa fare ai turisti?

 

 

 

Pamukkale e Ierapolis, vasche di travertino e antichi bagni

 

Gita in barcone da Marmaris

 

Bodrum


Zeki Muren

Oggi solo un aggiornamento su Bodrum.
Lasciato il quartiere "tutta vita" di Gumbet ora siamo in centro, più normale e tranquillo. Ma una piazzetta è occupata giorno e notte da un centinaio di profughi siriani in attesa di trovare un imbarco clandestino per l'isola greca di Kos, a poche miglia di distanza. 
Per il resto qui è tutta vacanza.
E se dell'antica Alicarnasso è rimasto poco, però c'è l'Alycarnassos, la più celebre discoteca della Turchia. Per fortuna dove stiamo non si sente.
Lì vicino c'è un'altra meta celebre (per i turchi perché noi neanche sapevamo chi fosse): la casa-museo del fu Zeki Muren.
Attore e pittore, ma soprattutto cantante di musica tradizionale turca. Un personaggio tra Claudio Villa, Renato Zero e Freddy Mercury. 
Ambiguo? No, proprio dall'altra parte. Costumi di scena incredibili, ai piedi zeppe di 20 cm. Eppure ancora oggi amatissimo. In Turchia!

Zeki Muren

Un vestito

Costumi di scena

Gioielli


Dalla Tracia alla Licia

Dalla Tracia alla Licia, quanta strada! E quanta ce ne manca prima di tornare?

Ci ha svegliati il richiamo del muezzin. Ci ha sorpresi il tramonto infuocato sulla spiaggia. Abbiamo camminato nei vicoli del bazar, tra i richiami dei venditori, tra i profumi delle spezie e l'odore del piscio dei gatti, miserie e nobiltà di un mondo diverso e affascinante.
Tutto questo ha di certo un posto nell'universo. 
Chi viaggia impara, cambia e non smette di cambiare. 
Chiedetelo a mio figlio, che si autodefinisce ramingo!
Buon sangue ....

Iztuzu è la spiaggia più bella della Turchia?
E le tombe licie di Dalyan?
Ma che dire del bagno meraviglioso tra i ruderi di Phaselis, un bagno MERAVIGLIOSO tra i i ruderi di Phaselis!

Nidi delle tartarughe

Iztuzu è la spiaggia più bella?

Cala il sole a Iztuzu

Tombe licie

Panorama di Dalyan

Phaselis

Antichi ruderi a Phaselis

 

Oche

 

Selfie-mania

 

 


Lasciata la costa passiamo in Anatolia valicando a 1800 metri tra alti monti. Ai pini di Aleppo si sostituiscono gli abeti. Sotto, ma sempre a mille metri, appaiono estesi terrazzi disegnati dai campi coltivati, ormai colmi di stoppie. Il vento spazza l'altopiano.
Siamo ormai in Cappadocia.



Gozleme

Sai quante se ne trovano lungo le strade di bancarelle che fanno il gozleme!
Le vedi con la caldaietta fumante che mantiene calda l'acqua per il cay e per le pannocchie.
Il gozleme è una focaccia di patate e formaggio, non va bene per la dieta ma è economica e ti sazia.
In viaggio è una mano santa.

Una veloce sosta per visitare il caravanserraglio di Sultanhani, tappa sulla via della seta.

Sultanhani, noi e una famiglia di Konia in gita: ci fai una foto?


Così siamo arrivati a Belisirma. Non si trova nemmeno sulle carte. Ma è al centro di una bellissima passeggiata nella valle di Ihlara. Vi scorre il fiume Melendiz che ci avrà pure impiegato un bel po', ma ha formato un canyon sulle cui alte pareti basaltiche i cristiani ortodossi un migliaio di anni fa hanno scavato numerose chiese rupestri.
La notte la passiamo nel parcheggio del ristorante Tandirci, dove ci si siede ai tavoli con i piedi (anche i nostri!) nell'acqua del fiume.
Un gattino ci fa la guardia.

Gozleme

Selime

Entrando in Cappadocia

Nelle chiese rupestri

Un cay coi piedi nell'acqua

Escursione nella valle di Ihlara

Ihlara

Il canyon del fiume Melendiz

Bizantini o trogloditi?

Fa la guardia?

Belisirma

Valle di Ihlara

 

Chiese rupestri

Cappadocia: paesaggi straordinari, chiese rupestri, camini delle fate, città sotterranee, caravanserragli, chilometri a piedi, personaggi pittoreschi, caldo di giorno e fresco di notte ...
E a Derinkuyu venditori molesti. Ma va derincuiu!

A Derinkuyu

Nella città sotterranea

Un momento di riposo

Tre giorni siamo rimasti al camping Dilek di Goreme. Pur essendo un po' rustico è un buon punto di partenza per girare tutti i siti più interessanti della Cappadocia. Con lo scooter abbiamo potuto raggiungere anche luoghi meno battuti dal turismo internazionale ma altrettanto suggestivi, come Zelve e Mustafapasa.
Però l'Open Air Museum di Goreme è davvero il massimo per gli affreschi bizantini delle chiese rupestri. 
Mentre ci stavamo entrando è arrivato anche l'ambasciatore italiano per la Turchia.
E a noi?
Invece ci importa, perché Alessandro, il figlio di Bruno e Simonetta (sempre loro, i ricciaroli) che era con noi insieme a due suoi amici turchi, sta in ambasciata a Ankara. 
Morale della favola, stasera - andati via da Goreme - siamo coi camper dentro la villa che ospita l'ambasciata italiana.

Goreme e il museo all'aperto

Ad Uchisar nel negozio di tappeti di Faruk non c'è più Enrico, otto anni fa fulcro della presenza italiana in Cappadocia. Ma acqua e té ci sono offerti a volontà.

Sulla rupe di Uchisar

Panorama

Frutta secca

Venditrice di babek (bamboline)

Vista sulla rupe

Dentro il negozio di tappeti

Chiesa di Costantino ed Elena a Mustafapasha

 

Nella chiesa

 

Iscrizione bizantina

 

Ayios Stephanos

Il cay non manca mai

Tornando a Goreme


Una foto di cui, senza didascalia, non si capiva il senso.

 

Una moglie, due palle



I due amici di Alessandro, Murat - maestro elementare - e l'altro (di cui non ricordo il nome) sono stati utilissimi mentre giravamo in Cappadocia. Salvo il fatto che a ogni minima sosta si sedevano per un cay e qualche sigaretta (due turchi fumano più di un turco).
Li rivedremo ad Ankara.

 

Indovina chi viene a cena

Indovinate chi è venuto a cena?
- due genzanesi (uno falso)
- tre ariccini
- una kosovara
- un palermitano
- un friulano
- un turco di Tarso (ricordate Paolo?)
- il padrone di casa, turco di Ankara.

Scarpe lasciate all'ingresso, atmosfera calda anche se fuori fa freddino.
La conversazione è fluida. Si sviluppa in molte lingue, pur con prevalenza dell'italiano: le missioni italiane all'estero, racconti de okulu (scuola! che avevate capito?).
Se il cibo è cultura - e io ci credo - allora siamo diventati tutti delle enciclopedie.
Murat e Safi hanno preparato decine di piatti (l'ho sempre pensato che in Turchia si mangia bene), ma ognuno poi ha portato qualcosa. Così la cena è stata multietnica e multi-abbuffante: carni e insalate, salsine e dolciumi, vino turco e chinotto neri.
La notte in camper digestione pesante, sonno pesante, cuore leggero.

Cena da Murat

La foto è stata ripresa dall'account Facebook di Murat. Lui l'ha scattata. E dato che gli avevano detto che in italiano per esprimere una sottolineatura si usa l'intercalare "cazzo", ha scritto come commento "chi cazzo sono questi a casa mia?"


La giornata era iniziata per me e Fiammetta con tanti giri per Ankara.
La città (quattro milioni e mezzo di abitanti!) si estende su molti e alti colli. Ataturk Bulvar è un lunghissimo stradone che l'attraversa da parte a parte come un fiume. Anche il traffico pare un fiume: ora scorre veloce, ora placido, ora qualcosa lo ostruisce.
Ma muoversi non ci è sembrato troppo difficile. Per un taxi non devi aspettare più di dieci secondi. E poi c'è il 413 che porta dritto dritto dall'ambasciata in centro.
Insomma una città emblematica della Turchia, moderna, di un gigantismo un po' pretenzioso (come il mausoleo di Ataturk) con qualche contraddizione: musei curatissimi e la parte vecchia e degradata della cittadella, Burger King e il piccolo locale dove abbiamo preso kebab e ayran.

Il lago salato Tuz Golu sulla strada per Ankara


 

Mausoleo di Ataturk

 

La vecchia Ankara

Cibi piccanti

Case in degrado

Non rispondono

Nella cittadella

Vista sulla cittadella

Statuine assire

Almercato

Kebab e ayran

in giro per Ankara

Sete

Studio del Corano

La moschea Kocatepe Camii

nella moschea

Mai col camion in Turchia

 

Costantinopoli

Una cosa ve la posso dire: se venite a Istanbul fatelo con l'aereo.
12 milioni di abitanti e sembra che tutti debbano passare contemporaneamente sul ponte tra la parte asiatica e quella europea.
Per fare gli ultimi 5 chilometri prima del ponte abbiamo impiegato tre ore (TRE!).
Ma per andare verso la Grecia dovevamo passare per forza qui, e che fai, non ti fermi?
Comunque, finita l'incazzatura, scende la sera. Troviamo parcheggio proprio a fianco della vecchia stazione dell'Orient Express, vicinissima al mare e al ponte di Galata.
Lì sopra i pescatori gettano le lenze. Di fronte si accendono mille luci.
I venditori di acqua e di simit lanciano i loro gridi.
I richiami alla preghiera si rincorrono da un minareto all'altro.
Costantinopoli dispiega la sua magia.

La stazione dell'Orient Express

 

Santa Sofia

 

 

 

 

Dalla torre di Galata

 

 

 

Nel Gran Bazar

 

 

 

 

Il tram storico Tunnel - Taksim

 

Sultanhamet

Puliti in moschea

Parking

Un simit per merenda

Donne in moschea

 

 

 

La cisterna Yerebatan

 

Piccolo Principe?

Ristorante a mare

Pescatori sul ponte

Ponte e Torre di Galata

Yeni Camii

Sciuscià

Piazza Taksim

Una donna sul Bosforo

Aspettando il tram

 

 

 

 

 

Una gita in battello sul Bosforo


Concorso

Vi giuro, non mi lamenterò mai più del traffico di Roma. Andar via da Istanbul è stato solo di poco meno difficile che arrivare.
Attraversarla da parte a parte significa vivere un incubo. Se volete provarci mettete in conto una cinquantina di chilometri di code.
Così, dopo un salto di quasi mille chilometri, eccoci di nuovo in Grecia, a Parga (e te pareva!).
Qualche giorno di puro relax marino prima dell'imbarco per tornare in Italia.

 

 

 

Di sera a Parga



La Turchia in definitiva ci è sembrata un paese moderno e organizzato, dalle chiare ambizioni di egemonia nell'area. Restano le contraddizioni legate alla religione e ai conflitti tra etnie.
Anche più evidenti nelle migliaia di tedeschi, francesi, olandesi e di altre nazioni di origini turche che tornano per l'estate, più legati alla tradizione dei turchi di Turchia.
E pensare che le donne turche hanno avuto il diritto di voto 13 anni prima di quelle italiane!
Ataturk, padre della patria, era un despota? Certo aveva idee più moderne dei governanti di oggi.

Non per spaventarvi, abbiamo tante foto da mostrare, tanti aneddoti da raccontare. Scappi chi può.
 

Un piede nella ... ?


CONCORSO A PREMI

nella foto sono con un piede nella
A) madrassa
B) grancassa
C) fossa

Tra chi darà la risposta esatta verrà sorteggiata una Istanbulkard ancora valida.