Terrazze e Panorami

 All’estremità di Via del Circo Massimo verso il Tevere troviamo una stradina in salita. Da qui in meno di mezzo chilometro arriviamo (e parcheggiamo) alla Basilica di Santa Sabina, tra le più antiche di Roma, poi donata nel 13° secolo a S. Domenico, fondatore dell’ordine domenicano. L’atmosfera del luogo è particolarmente raccolta e tranquilla, salvo quando – spesso - vi sono matrimoni.

Nell’atrio si apre uno strano buco nel muro: attraverso di esso si vede un albero di arancio del chiostro. Si dice che l’albero sia rinato dal primo mai esistito a Roma, portato dal Portogallo proprio da S. Domenico.
Per uno splendido portale in legno si entra all’interno, ornato da sepolcri e iscrizioni. Appena entrati a sinistra su una colonnetta c’è una pietra nera che la leggenda vuole fosse stata scagliata da Satana contro il santo. Sulla pietra sono visibili i fori che sarebbero stati provocati dalle dita del diavolo.
Usciamo e appena di fronte alla basilica troviamo l’ingresso del Parco degli Aranci. In fondo al giardino ci affacciamo sulla città da uno spettacoloso belvedere.
Il Tevere è subito sotto, più avanti il Foro Romano e il Campidoglio, la basilica di S. Pietro, il Gianicolo.


Certo, abbiamo conosciuto tante belle città, ma Roma …
Proseguiamo verso S. Alessio, ma non vogliamo fare indigestione di chiese. Invece andiamo oltre fino a un’altra piazza, incuriositi dalla coda di persone davanti a un portone.
E’ il portone del Palazzo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, e lì c’è il Buco di Roma!
Accostiamo l’occhio al buco della serratura: magicamente appare il cupolone!

Torniamo a prendere il nostro veicolo per raggiungere il Gianicolo, altro celebre balcone panoramico.
Ridiscendiamo al Circo Massimo e percorriamo il Lungotevere fino a Ponte Garibaldi. Traversiamo il fiume e attraverso Viale Trastevere, Via Mameli e Via Garibaldi ci avviciniamo a Porta San Pancrazio. Poco prima attraverso una cancellata carrabile saliamo al Monumento a Giuseppe e Anita Garibaldi e al belvedere.

Possibile che tutti i turisti vadano al Pincio e qui solo qualcuno?
Che dire? Qui la vista è incredibile, lo sguardo abbraccia l’intera Roma fino ai Castelli Romani e ai Monti Prenestini.

Da ragazzo facevo a gara con i miei amici a chi riconosceva luoghi e monumenti. Certo che la città è tutta ai nostri piedi. Potremmo rimanere qui ore e ore.
Peccato che le fronde degli alberi nascondano il Vaticano. E che non sia l'ora giusta per vedere il cannone che spara a mezzogiorno.

A malincuore decidiamo di venir via.
Dopo? Potremmo passare per Trastevere (
itinerario R2).