Preambolo
Dice: “ma sei
un esperto di storia o archeologia”?
Beh … no.
- Un conoscitore d’arte?
No, poco ne capisco.
- Geologo? Naturalista? Conosci Flora
e Fauna?
E chi so' ? Amiche tue?
- Allora come ti viene in mente di
raccontare luoghi e itinerari?
Però che scatole! E' sempre lui, Rico-Hyde, che parla, parla, non si fa
i fattacci suoi.
Se racconto è perché sono un appassionato di tempo libero, ho la
curiosità di guardare le cose e il piacere di parlarne con gli amici.
E quindi ecco …
Una
Passeggiata al Pincio e Villa Borghese
Potevo
non portarvi al Pincio? E a Villa Borghese?
L’itinerario che vi propongo si può collegare all’itinerario R3 da
Piazza del Popolo e all’itinerario R4 da Trinità dei Monti, ma è
abbastanza lungo da occupare quasi un’intera giornata da solo. Roma deve
essere gustata con calma, non consumata frettolosamente. D’altronde sta
dov’è da quasi 2800 anni, e spero continui ad esserci per almeno
altrettanto.
Un consiglio: andiamo in primavera, godremo meglio la passeggiata nel
più celebre parco romano, tra monumenti, fontane, edifici nobiliari e
musei.
Partiamo come al solito da una stazione della metro, quella di Piazzale Flaminio. Pochi passi per entrare dalla Porta del Popolo e girare subito a sinistra. Oltre la chiesa prendiamo le scale in salita (punto 1 sulla mappa) attraversiamo Via D’Annunzio e appena prima della Fontana della Vasca proseguiamo per la Salita del Pincio (punto 2). Giriamo a destra e ci troviamo in un ampio piazzale che porta a un belvedere (punto 3) da cui si apre uno dei più straordinari panorami sulla città.
Piazza del Popolo è subito sotto, l’obelisco
quasi in linea con la Via Cola di Rienzo che unisce il Tevere al
Vaticano. La Cupola di San Pietro svetta poco alla sinistra. In
lontananza lo sguardo spazia da Monte Mario al Campidoglio. Ci fermiamo
in religiosa contemplazione per un po’, poi usciamo dal piazzale
dalla parte opposta a quella da cui siamo entrati.
Notiamo subito il gran numero di busti (più di
200) di personaggi più o meno celebri, sui quali purtroppo spesso si
accanisce uno stolto vandalismo.
Andiamo avanti per 50 metri poi a sinistra (p.4). Passiamo sotto
l’obelisco (p.5) dedicato da Traiano ad Antinoo, il giovinetto morto
precocemente con cui l’imperatore ebbe una intensa relazione
omosessuale. Attenti a non sbagliare, non è l’Antinoo capo dei Proci (e
non sto cercando facili giochi di parole!) è un altro.
Proseguiamo ancora. Poco prima di arrivare al
ponte che passa sopra la trafficatissima Via del Muro Torto facciamo una
breve deviazione sulla sinistra per vedere l’orologio ad acqua (p.6).
E’ uno dei rari orologi esistenti mossi dal flusso dell’acqua. L’acqua,
raccolta in un serbatoio nella parte superiore, cade alternativamente in
due vaschette oscillanti. Ogni oscillazione carica la molla di un
pendolo che governa il movimento degli ingranaggi.
Tornando indietro all’incrocio con il Viale
dell’Obelisco notiamo il busto di Bartolomeo Eustachio, scienziato non
dei più famosi (BE sulla mappa), quello della tromba.
Parlo delle orecchie, naturalmente.
Perché ve lo faccio notare?
Perché il nome è scritto abbreviato: Bar Eustachio.
Qui offro io.
Su, scherzo!
Oltrepassiamo il ponte (p.7), poi sulla sinistra
prendiamo Viale Tarragona e dopo 200 m giriamo ancora a sinistra.
Arrivati al monumento di un generale uruguayano andiamo a destra e
dopo alcuni passi di nuovo a destra sul Viale Esculapio che ci porta
alla riva del laghetto di Villa Borghese (p.8).
Ne facciamo il giro, anche per vedere da diverse
prospettive l’isolotto con il tempietto ionico che ospita la statua di
Esculapio. Anzi - meglio - possiamo affittare una barchetta. Ricordo
ancora quando – tanti tanti anni fa – corsi il rischio di cadere in
acqua durante l’arrembaggio di un’altra barchetta.
Una rematina ci sta proprio bene. Dopo,
soddisfatti, riprendiamo il cammino e svoltiamo a sinistra su Via
dell’Aranciera. Poi dopo 250 m giriamo nuovamente a sinistra (p.9).
Qualche decina di metri ed ecco Piazza di Siena (p.10).
Perché Siena? Perché luogo di origine della famiglia nobile dei
Borghese. Si dice che la piazza sia stata realizzata per ricordare
Piazza del Campo. Certo che tutt’oggi è il luogo dove si tiene un
celebre concorso ippico internazionale e il carosello equestre dei
Carabinieri.
Molti romani sono convinti che nel periodo del concorso piova
sempre. Anch'io.
Costeggiamo la piazza per buoni 200 m fino al
Tempio di Antonio e Faustina (p.11) realizzato mettendo assieme parti
moderne - al tempo del principe Borghese - e parti antiche provenienti
dal Foro Romano. E al Foro si trova il vero tempio dedicato
all’imperatore Antonino Pio (nato a Lanuvio, castellano come me!) e alla
moglie.
Da qui passando per la Fontana dei Cavalli Marini (p.12) arriviamo in
400 m al Viale del Museo Borghese che appare non lontano sulla sinistra.
Andando a destra
invece sbuchiamo a Porta Pinciana (p.13). Fin qui abbiamo
percorso a piedi almeno 3 chilometri e mezzo, è ora di tornare.
Una ottima soluzione è quella di scendere lungo Via Veneto per un
centinaio di metri e prendere il bus 85 almeno fino a San Giovanni. Il
tragitto è praticamente un mini tour turistico che passa per Piazza
Barberini (dove già si potrebbe riprendere la metro), Via del Tritone,
Via del Corso, Via dei Fori Imperiali e il Colosseo.
E scusate se è poco.