I palazzi del potere

Roma è la capitale italiana e ospita la residenza del Presidente della Repubblica, la sede del governo, la camera, il senato ...
Qui propongo un itinerario che porta ai palazzi storici in cui hanno sede. Visti più che altro da fuori, perchè gli interni sono visitabili sono in alcune occasioni. L'itinerario, oltre ai palazzi del potere, passa per altri siti interessanti. Per la sua lunghezza ho preferito dividerlo in due parti.

Prima Parte

Va percorsa a piedi e inizia dalla stazione della metro Barberini. Potendo contare su uno scooter si può cercare parcheggio in una delle vie che vi arrivano. Alla fine si può tornare al punto di partenza oppure continuare con la seconda parte.


Appena fuori della metro siamo in Piazza Barberini, animatissima a tutte le ore. Prende nome dal Palazzo dei nobili Barberini, sede oggi della Galleria Nazionale d'Arte Antica. In mezzo alla piazza impossibile non notare la Fontana del Tritone del Bernini. Di fronte ecco Via Veneto, la strada de "La dolce vita", dei lussuosi hotel e caffè frequentati negli anni '50 da attori e scrittori e dai paparazzi in agguato. Iniziamo a salire, ma dopo appena 50 metri vediamo sulla destra la Chiesa dei Cappuccini cui si accede da una doppia scalinata. La chiesa non sembra granchè ma nell'interno si possono vedere delle opere d'arte. Ma qui, chi se la sente, viene per visitare la cripta, singolare ambiente in cui alcune cappelle contengono le ossa di migliaia di frati, per la maggior parte anonimi ma anche nobili e familiari delle alte sfere ecclesiastiche.

Usciamo e di fronte, attraversata Via Veneto, troviamo Via dei Cappuccini che percorriamo fino a Via Sistina dove giriamo a destra. Dopo 400 metri siamo a Trinità dei Monti. Qui la visuale è straordinaria. Siamo subito attratti dalla vista della scalinata che scende a Piazza di Spagna con la Via Condotti in direzione del Tevere. Appena avanti l'obelisco finto-egiziano ma realizzato a Roma (basta vedere i geroglifici malamente ricopiati dall'obelisco di Piazza del Popolo). Alle spalle la chiesa di Trinità dei Monti, una delle chiese francesi di Roma. Guardando indietro sulla Via Sistina appare in lontananza Santa Maria Maggiore e il suo di obelisco. La veduta è possibile perchè Via Sistina è parte della lunga e antica Via Felice che univa il Pincio a Santa Croce in Gerusalemme.
Ecco, il Pincio da qui è a breve distanza, con il suo splendido terrazzo su Roma e con la Villa Borghese adiacente. Mettiamolo in programma per un'altra volta. Intanto entriamo nella chiesa per guardarne gli affreschi.

Una volta fuori vale la pena di fare una deviazione di poche decine di metri sulla sinistra lungo la Via Gregoriana per vedere una delle curiosità poco note di Roma: i mostri che incorniciano il portone e le finestre del Palazzetto Zuccari. Poi scendiamo la scalinata. Se fosse aprile sarebbe ricoperta dalle azalee, uno spettacolo ormai diventato tradizione da decine di anni. Ma in ogni periodo la scalinata è frequentato luogo di ritrovo per i turisti e i romani che, seduti sui gradini, si godono lo spettacolo.


Siamo ormai in Piazza di Spagna, un tempo prediletta da artisti come Shelley e Keats e dai nobili inglesi nello svolgimento del loro Grand Tour. Un pezzetto di Inghilterra c'è ancora, basta entrare nell'elegante sala del Babington per un tranquillo (e costoso) tè.
L'abitudine ci porta invece a bere (gratis) l'acqua della "Barcaccia", la fontana barocca del Bernini padre voluta da papa Urbano VIII Barberini (se ne vede lo stemma). Quella che balordi "tifosi" olandesi hanno danneggiato non molto tempo fa. Criminali e stronzi.
La fontana è del tutto diversa dalle altre fontane monumentali romane, perchè a causa della scarsa pressione dell'acquedotto Vergine che la alimentava non possiede getti e cascate.

Dirigendoci verso Via Condotti vediamo sulla sinistra la colonna con la statua dell'Immacolata, alla quale il Papa ogni 8 Dicembre rivolge un omaggio floreale. Sulla destra Via del Babuino (la via degli antiquari) e Via Margutta (la via dei pittori) portano verso Piazza del Popolo.
Percorriamo la Via Condotti: qui sono le grandi firme della moda e le gioiellerie più famose. Qui c'è anche lo storico Caffè Greco. Una sosta nel celebre locale settecentesco ricco d'arte è un piacere da non sottovalutare.
Qui intorno, per esempio nella parallela Via Frattina e in alcune traverse, ci capita di vedere alcune - tra le tante in centro a Roma - targhe dei "monnezzari", i divieti settecenteschi di gettare immondizie per la strada (abitudine all'epoca assai diffusa, resa anche più grave dal fatto che la rimozione, ad opera di galeotti,  avveniva solo una volta alla settimana).

Via Condotti termina in uno slargo, e siamo arrivati in Via del Corso. Andiamo a sinistra tra sedi di banche, negozi eleganti e jeanserie. Questa è la strada per lo struscio, come in un piccolo paese. Arriviamo in Piazza Colonna, il centro del centro di Roma. In mezzo svetta la colonna di Marco Aurelio ornata da un bassorilievo che vi si avvolge a spirale.
Dal lato del Corso entriamo nella Galleria, ora intitolata ad Alberto Sordi.
Sul lato settentrionale della piazza troviamo Palazzo Chigi, sede del governo. Le visite guidate e gratuite vengono autorizzate esclusivamente su prenotazione, da ottobre a maggio nella mattina del sabato.
Passando oltre ecco Piazza Montecitorio con la camera dei deputati. Il palazzo, su progetto iniziale del Bernini poi modificato e completato solo dopo decine di anni, ha una facciata convessa realizzata in cinque tratti per seguire la curvatura della strada. Durante il regno pontificio il palazzo ospitò il tribunale. Curiosamente ogni 15 giorni sul balcone si svolgeva l'estrazione pubblica del lotto. Dopo l'unità d'Italia il palazzo fu requisito e da allora è sede del parlamento. L'interno è ricco di opere d'arte. La visita (gratuita) è consentita ogni prima domenica del mese dalle 10,30 alle 15,30 tranne che nei mesi  estivi.
L'obelisco di fronte fu portato a Roma da Augusto e sistemato in Campo Marzio come gnomone di un enorme orologio solare. Abbandonato e dimenticato fu messo dove è ora solo dopo molti secoli per volere del papa Pio VI. Si tentò anche di ripristinare la sua funzione di orologio, ma senza successo.

Da qui si può tornare a Piazza Barberini attraverso la Galleria e Via del Tritone (o in autobus). Oppure si può affrontare la

Seconda Parte


Proseguendo sul Corso giriamo su Via di Pietra. Ma - se proprio non riuscite a farne a meno - dall'altra parte del Corso trovate Via delle Muratte che in pochi minuti vi porterebbe a Fontana di Trevi. Noi invece raggiungiamo in breve la Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. L'elemento di maggior spicco è lo stupendo soffitto affrescato da Padre Andrea Pozzo, che raffigura "l'epopea dei gesuiti". Per guardarlo ci mettiamo in mezzo alla navata centrale dove sul pavimento c'è un cerchio in marmo. L'affresco è realizzato con una prospettiva che amplia moltissimo le dimensioni apparenti della chiesa.
Spostandoci verso l'altare troviamo un secondo cerchio in marmo. Da qui guardando in alto si vede la cupola ... che non c'è! Anche questa è dipinta, dato che l'esaurimento dei fondi non ne aveva permesso la costruzione.

     

Rischiando di perderci passiamo dal Pantheon ( itinerario R2) e proseguiamo fino a trovare Corso del Rinascimento. Siamo vicinissimi a Piazza Navona ( itinerario R3) ma noi cerchiamo Palazzo Madama. Il palazzo fu a lungo di proprietà dei Medici. Il suo singolare nome è dovuto a Madama Margherita d'Austria vedova di Alessandro de' Medici. Lo stato pontificio vi pose la sede della polizia. Per questo ancora oggi in dialetto romanesco la polizia è "la madama". Dal 1871 è sede del Senato.
Oggi non si capisce bene se il Senato continuerà ad esistere e in che forma.
La visita (gratuita) è normalmente prevista il primo sabato del mese tra le 10 e le 18, ma si devono prendere i biglietti la mattina stessa dalle 8,30.

Proseguiamo lungo Corso del Rinascimento fino a raggiungere Corso Emanuele II. Attraversiamolo e proseguiamo nella stessa direzione per altri 250 metri. La via (Via del Biscione, ma non c'entra niente chi penso io) sbuca in Piazza Campo dei Fiori, circondata da numerose proprietà degli Orsini. Se di giorno è frequentata per il mercato e i banchi dei fiorai, di notte è frequentatissima (anche troppo) da perditempo e schiamazzatori.
La piazza è simbolo non del potere ma dell'antipotere. Qui fu bruciato vivo Giordano Bruno, frate eretico. La sua statua, posta qui nonostante l'opposizione del papato, campeggia al centro dell'unica piazza storica romana in cui (non per caso?) non c'è una chiesa.

Di nuovo su Corso Emanuele II giriamo a destra e dopo 500 metri arriviamo alla Chiesa del Gesù, la chiesa principale dei Gesuiti realizzata dal Vignola. Da vedere la ricchissima tomba di Sant'Ignazio e, in alto, l'affresco del "Trionfo del nome di Gesù", anch'esso con un gioco di prospettiva che lo fa apparire tridimensionale.

E, a proposito di poteri e antipoteri, possiamo vedere anche ex-poteri. Dirimpetto alla chiesa lanciamo uno sguardo al palazzo Cenci Bolognetti che fu per decenni la sede della Democrazia Cristiana. Una stradina al suo fianco porta in breve a Via delle Botteghe Oscure dove al n.4 c'era invece la sede del Partito Comunista.

Da qui raggiungiamo facilmente Piazza dell'Aracoeli dove troviamo due scalinate: prendiamo quella a destra, più ampia e monumentale. Passiamo tra i due leoni alla base, sotto la statua di Cola di Rienzo, in mezzo alle statue di Castore e Polluce, ed ... ecco l'armoniosa Piazza del Campidoglio con la sua stupenda pavimentazione. La piazza, i palazzi che la circondano, la scalinata, sono stati disegnati da Michelangelo.

         

Al centro della piazza vediamo la statua in bronzo di Marco Aurelio (una copia a dire il vero). La statua inizialmente era dorata, e se ne vedono alcune tracce. Secondo una leggenda romana invece la statua era d'oro e fu ricoperta. Ma via via "scopre oro" e quando sarà ridiventata tutta d'oro verrà la fine del mondo.

Scendendo di poco a destra del palazzo del Comune di Roma, di fianco ai Musei Capitolini, ci fermiamo per guardare in basso: il panorama sul Foro Romano è uno spettacolo unico.

Passiamo per la Chiesa di Santa Maria dell'Aracoeli, eretta come tributo alla Madonna per aver salvato Roma dalla peste. Dentro la chiesa c'è la statua lignea del "Santo Bambino", ritenuta miracolosa e circondata da ex-voto, ma la statua è una copia di quella rubata nel 94 e mai più ritrovata.

Scendiamo per la scala dell'Aracoeli e attraversiamo Piazza Venezia. Sulla destra il Monumento ai Caduti, criticatissimo ("a macchina da scrive" per i romani, ma fa ormai parte del panorama urbano). Attraversiamo con cautela e da Via IV Novembre giriamo subito a sinistra in Piazza Santi Apostoli. In fondo cerchiamo Piazza della Pilotta e dopo alcune centinaia di metri la Salita di Monte Cavallo.

Siamo di fronte al Quirinale, prezioso palazzo reale prima appartenuto ai Papi, poi ai Savoia e dal 1947 residenza del Presidente della Repubblica. Per la visita si può scegliere tra due possibilità, una a pagamento e una no. Ma sempre a pagamento è la prenotazione obbligatoria fatta almeno 5 giorni prima. Fuori del palazzo un appuntamento da non mancare è la domenica (alle 16 d'inverno, alle 18 in estate) per assistere al cambio della guardia. E, se il Presidente è dentro, c'è pure la banda musicale.

Stiamo camminando da un bel po'. E' ora di tornare. Una passeggiata di un quarto d'ora lungo Via del Quirinale e Via Quattro Fontane e siamo di nuovo a Piazza Barberini e alla metro.